Il corso Tactical Emergency Casualty Care (TECC), sviluppato dal Comitato Prehospital Trauma Life Support della National Association of Emergency Medical Technicians (NAEMT), si basa sulle Linee Guida del CoTCCC (Comitato Tactical Combat Casualty Care), adattando gli insegnamenti appresi in ambito militare circa il trattamento dei feriti in combattimento e applicandoli nel contesto civile della medicina tattica.
Il TECC è quindi il corso che insegna ai professionisti del Soccorso e della Sicurezza come rispondere e prendersi cura di pazienti vittime di trauma violento, in un ambiente tattico civile, o ambiente socialmente pericoloso, al fine di garantire capacità operative che i sistemi civili ad oggi non hanno, nell’affrontare eventi come sparatorie, attentati o attacchi terroristici.
Visti i recenti atti di terrorismo che hanno colpito anche le nostre città europee è facile prevedere che i professionisti del soccorso preospedaliero si possano trovare a gestire numerose vittime in un contesto non sicuro anche se in ambito civile. Quindi si rende necessaria una formazione avanzata trasversale e specifica per i soccorritori, per le forze di polizia e vigili del fuoco.
In media, dopo un evento di natura terroristica, un attentato o una sparatoria, l’area viene dichiarata sicura dopo almeno due ore, ed è compito di chi sopraggiunge sul luogo dell’incidente iniziare a svolgere il compito di soccorrere i feriti, nel rispetto della propria incolumità e con le dovute competenze per muoversi in ambiente tattico in supporto delle forze dell’ordine.
Da questo bisogno formativo, riconosciuto dalla numerosa letteratura a riguardo, nasce il TECC (Tactical Emergency Casualty Care), che porta ai sistemi di soccorso civili i concetti del TCCC, adattandoli al contesto differente per luogo, dinamiche e tipologie di pazienti, al fine di migliorare le prestazioni e la sicurezza degli operatori coinvolti, sviluppando approfondimenti clinici, operativi e comunicativi, durante tutta la durata del corso.
Il nucleo del corso TECC è basato sul riconoscimento di tre fasi ben distinte già identificate dal personale militare ingaggiato nella guerra globale contro il terrorismo in Iraq e in Afghanistan. Queste tre fasi sono:
- Direct Threat Care (Soccorso durante Pericolo Diretto): il soccorso fornito mentre si è sotto attacco o in condizioni avverse.
- Indirect Threat Care (Soccorso durante Pericolo Indiretto): il soccorso fornito mentre il pericolo è stato neutralizzato, ma potrebbe ancora ripresentarsi.
- Evacuation (Soccorso durante Evacuazione): il soccorso fornito mentre il ferito viene allontanato dal sito dell’incidente.
Questo programma di 16 ore, sviluppato in 2 giorni, affronta argomenti che hanno lo scopo di ridurre la mortalità nelle situazioni tattiche, tra cui:
- Controllo delle emorragie
- Controllo chirurgico delle vie aeree (*)
- Decompressione dello pneumotorace iperteso (*)
- Accessi venosi ed intraossei (*)
- Strategie per trattare i soccorritori feriti in ambienti pericolosi
- Pazienti pediatrici
- Tecniche per trasportare o trascinare i feriti
(*) queste tecniche sono indicate solo per le figure sanitarie con competenza adeguata.
Affrontare i pazienti critici cercando di scongiurare le morti evitabili rimane l’obiettivo fondamentale nella cultura del trattamento del trauma. Che si tratti della “Golden Hour” o dei “Dieci Minuti di Platino”, tutte le linee guida sulla gestione del paziente traumatizzato, ed i diversi programmi didattici correlati, mirano ad impedire proprio queste morti, che sarebbero altrimenti evitabili con un soccorso tempestivo ed efficace.
Attualmente i soccorritori sanitari (ma anche le componenti tecniche del soccorso quali Forze dell’Ordine e Vigili del Fuoco) si trovano ad un bivio paragonabile a quello affrontato in ambito militare nei primi anni ’90. Esattamente come era sbagliato tentare di applicare le nozioni ATLS in ambito extraospedaliero (da qui la nascita del PHTLS), e le stesse nozioni PHTLS in ambito tattico (da qui la necessità di creare il TCCC), si è visto che la semplice applicazione delle linee guida “militari” in un ambiente tattico “civile” richiede alcuni aggiustamenti. Infatti offrire una risposta sanitaria in un campo di battaglia, con risorse limitate e in ambiente ostile, è ancora una cosa diversa dall’offrire una risposta sanitaria in seguito ad una esplosione, un attentato o una sparatoria in città.
Da qui la nascita del programma didattico Tactical Emergency Casualty Care (TECC): l’ambiente è sempre “tattico” ma non più “Combat”, ma bensì “Emergency” .
Non c’è dubbio che le armi e le lesioni da trattare siano simili tra le due impostazioni, e non c’è dubbio che le Forze Speciali delle varie FFO si possano trovare in reali condizioni di combattimento anche in ambiente civile, ma resta il fatto che, proprio come l’ATLS/PHTLS non ha affrontato molti dei fattori unici e specifici dell’ambiente di combattimento militare, il TCCC non affronta le differenze che si riscontrano facendo operare le figure di soccorso in emergenza in ambito civile (118, FFO, VVF, etc.) quando si trova coinvolto in una situazione tattica.
La conclusione, logicamente, è che l’applicazione cieca delle linee guida TCCC da parte dei primi soccorritori in una ambiente tattico civile, senza tener conto di queste sottili differenze, porterà ad un risultato non altrettanto efficace.
Le linee guida TECC sono una serie di raccomandazioni sulle migliori pratiche per la gestione dei feriti durante le operazioni tattiche di soccorso in ambito civile in situazioni di grave minaccia, che si ispirano principalmente ai principi TCCC. L’applicazione delle linee guida TECC per i Soccorritori Sanitari, Vigili del fuoco e Forze dell’Ordine, in Italia, è molto lontana. Paesi molto più vicini a noi hanno redatto delle linee guida per la gestione di eventi terroristici, con la chiara attribuzione di compiti e competenze per tutte le figure coinvolte nella risposta a tali eventi (vedi ad esempio “Tuerie de masse. Réponse opérationelle des services d’incendie et de secours” emanate dal Ministero dell’Interno francese).
L’adozione dei programmi didattici TCCC e TECC della NAEMT in Italia ha lo scopo di facilitare il coordinamento delle figure coinvolte e la condivisione degli obiettivi da raggiungere nell’affrontare una emergenza sanitaria in ambiente tattico, portando l’esperienza e la medicina militare al servizio del personale di primo intervento in ambito civile. Obiettivo del TECC, appena introdotto anche in Italia è di uniformare l’approccio al ferito da parte delle varie figure quali Personale Sanitario civile, Vigili del Fuoco e Forze dell’Ordine, in eventi o situazioni non convenzionali (maxiemergenza o attentati terroristici).
Durante il corso, ogni singola figura, all’interno del gruppo di intervento, ha un proprio ruolo ben preciso (e ben codificato nel TECC), ma in caso di necessità tali ruoli devono poter essere interscambiabili.
Personale Sanitario: Addetto alle tecniche avanzate di stabilizzazione del paziente, opera in zona sicura.
Personale Vigili del Fuoco: Addetto ai trasporti dei feriti dalla zona ad alto rischio alla zona sicura. E’ in grado di intervenire sul ferito con tecniche di base. Addestrato a riconoscere se il ferito necessita di interventi avanzati.
Personale Forze dell’Ordine: Addetti alla sicurezza della scena in zona ad alto rischio e in zona sicura. E’ in grado di intervenire sul ferito con tecniche di base. Addestrato a riconoscere se il ferito necessita di interventi avanzati.