L’ ABCDE è il tradizionale espediente mnemonico utilizzato universalmente per ricordare i passaggi della valutazione primaria (Airway, Breathing, Circulation, Disability, Expose/Environment). Il PHTLS ha introdotto un nuovo approccio alla valutazione primaria che riconosce la minaccia immediata e potenzialmente irreversibile rappresentata da una emorragia massiva di un arto o da una emorragia giunzionale.
La “X” posta prima del tradizionale “ABCDE” descrive la necessità di gestire l’emorragia massiva (eXsanguinating) immediatamente dopo aver stabilito la sicurezza delle scene e prima di affrontare le vie aeree. Una emorragia massiva, in particolare dovuta a sanguinamento arterioso, ha il potenziale di portare a una completa perdita del volume ematico circolante in un tempo relativamente breve. A seconda del flusso dell’emorragia, quel tempo può anche essere solo di pochi minuti. Inoltre, nell’ambiente preospedaliero, l’impossibilità di intervenire con trasfusioni di sangue rende impossibile correggere il problema poiché la somministrazione di soli cristalloidi non ripristina la capacità del sangue di trasportare ossigeno alle cellule.
Pertanto, ancor prima della stabilizzazione delle vie aeree, deve avere la precedenza il controllo del sanguinamento grave da un arto o da un altro sito esterno comprimibile. Gestire le minacce delle vie aeree, assicurare una ventilazione adeguata, valutare il quadro circolatorio e neurologico e provvedere alla corretta esposizione del corpo consentirà quindi una valutazione approfondita.
I soccorritori preospedalieri devono possedere e applicare le capacità di ragionamento critico per prendere e mettere in atto decisioni che mirano a migliorare la sopravvivenza del paziente traumatizzato. Il PHTLS non insegna ai soccorritori preospedalieri a memorizzare solo un approccio “standard”. Piuttosto il PHTLS insegna a comprendere le esigenze e le tecniche necessarie per quel proprio singolo paziente: ovvero il ragionamento critico.
Ogni contatto soccorritore-paziente coinvolge un insieme unico di circostanze. Solo se il soccorritore preospedaliero conosce le basi scientifiche (anatomia, fisiologia e fisiopatologia) e riesce a calarle sulle esigenze specifiche del singolo paziente e del contesto in cui si trova, allora riesce a prendere le migliori decisioni di trattamento del paziente volte ad assicurare la massima possibilità di sopravvivenza.
Il padre del PHTLS, il Dr. Norman McSwain, era solito ricordare in ogni occasione che i nostri pazienti non ci hanno scelto. Li abbiamo scelti noi. Noi avremmo potuto scegliere un’altra professione, ma non l’abbiamo fatto. Abbiamo quindi accettato la responsabilità di assistere i nostri pazienti in alcune delle peggiori situazioni: quando siamo stanchi o infreddoliti, quando piove o è buio, non sapendo mai con certezza a quale situazione di pericolo potremmo andare incontro.
Noi dobbiamo accettare questa responsabilità oppure lasciar perdere. Dobbiamo dare ai nostri pazienti sempre il massimo delle nostre capacità, il massimo della concentrazione, della preparazione e con la conoscenza delle risorse strumentali che ci vengono messe a disposizione. Potremmo non essere in grado di capire se le conoscenze scientifiche di cui disponiamo sono attuali oppure superate, ne’ pretendere di essere pronti a prenderci cura dei nostri pazienti se non leggiamo e impariamo ogni giorno. I corsi NAEMT (PHTLS, AMLS, EPC, etc) forniscono una parte di queste conoscenze al soccorritore preospedaliero, ma, cosa più importante di tutte, servono a colui che più di tutti ha bisogno del massimo della nostra competenza: ovvero al paziente.
Ogni giorno, alla fine di ogni nostro servizio dovremmo sentire che il nostro paziente ha ricevuto nulla di meno che il nostro meglio!