L’incidenza di trauma della colonna cervicale nel paziente pediatrico è molto bassa (1,5% da uno studio epidemiologico di qualche anno fa condotto su più 75.000 traumi pediatrici) ma le sequele neurologiche sono potenzialmente permanenti.
Articolo originale:
European Journal of Trauma and Emergency Surgery 2018.
Correia Coplin P
Management of cervical spine injuries in children.
Le differenze anatomiche tra bambini e adulti consistono nella maggiore elasticità del rachide del bambino ed un minor sviluppo della muscolatura che può portare ad una auto-riduzione della eventuale dislocazione, per cui la diagnostica non vede disallineamento osseo. Inoltre la maggior grandezza del capo rispetto al corpo nelle età più piccole agisce da momento di forza sul rachide più alto e aumenta il rischio di danno a livello del fulcro, che è a C2-C3 nei lattanti e diventa C5-C6 come negli adulti nelle età successive. I traumi alla parte superiore del rachide cervicale sono diffusi in ogni fascia d’età mentre quelli alla parte inferiore sono più diffusi dopo gli otto anni. La causa più comune è il trauma chiuso, comunemente esito di incidenti stradali; tra più piccoli anche per precipitazione e tra i più grandi per incidente sportivo.
Un potenziale danno al rachide cervicale deve essere considerato in caso di dinamica sospetta, alterazione dello stato di coscienza, torcicollo, rigidità della muscolatura cervicale, dolorabilità significativa, segni neurologici.
Tradizionalmente anche i bambini sono trattati con collare, tavola spinale, ferma capi; tuttavia i collari spesso hanno misure inadatte e il bambino agitato, o dolorante, può far resistenza all’immobilizzazione, con danni potenzialmente peggiori. Un approccio pragmatico può essere quello di lasciare che il bimbo trovi una posizione comoda, mentre si mantene un allineamento manuale; se a questo punto c’è un collare di misura appropriata è possibile metterlo, altrimenti va bene una posizione neutra o confortevole con fermacapi ai lati della testa, fissati con nastro. Nei bimbi più piccoli in cui la testa è grossa rispetto al corpo, vi è un grado di flessione occipitale da bilanciare con un rialzo toracico.
Traduzione e sintesi a cura di:
Dott.ssa Anna Camporesi, Anestesista Rianimatore, Direttore EPC.