La valutazione e la cura del paziente pediatrico richiedono conoscenza, equipaggiamento e skill interpersonali specifiche, diverse da quelle necessarie alla valutazione e cura dell’adulto. In uno studio precedente (Fleischman RJ, Pediatr Emerg Care 2011 ), la maggioranza del personale EMS ha ammesso di sentirsi poco a proprio agio nel valutare e trattare i bambini.
Articolo originale:
Differences in Prehospital Patient Assessments for Pediatric Versus Adult Patients
Sriram Ramgopal, MD ,J Pediatr. 2018 Aug .https://www.jpeds.com/article/S0022-3476(18)30481-5/fulltext
Scopo dello studio è analizzare il livello di accuratezza nella valutazione preospedaliera del paziente pediatrico e confrontarlo con il relativo livello nel paziente adulto. Lo studio è stato condotto analizzando retrospettivamente gli interventi condotti dall’EMS in Pennsylvania tra il 1 aprile 2013 e il 31 dicembre 2016, escludendo i pazienti in arresto cardiaco, quelli poi non trasportati, e i trasporti secondari. Dalle cartelle sono state ricavati i dati demografici dei pazienti, dividendo quelli pediatrici per fasce d’età, i parametri vitali (frequenza cardiaca, respiratoria, pressione arteriosa), la Glasgow Coma Scale, la valutazione del dolore e i reperti polmonari obiettivi. Saturazione periferica e temperatura non vengono necessariamente misurate di routine e sono state quindi escluse. Sono stati valutati 349,863 pazienti di cui 21.883 (5,9%) pediatrici. I risultati mostrano che la completezza nella registrazione dei parametri vitali è inversamente proporzionale alla fascia d’età, essendo minima tra i neonati; dalle sottoanalisi, poi, è risultata spesso carente la valutazione del dolore nei traumi e la pulsossimetria nelle chiamate per disturbi respiratori. Trauma e problemi respiratori costituiscono tuttavia la maggioranza delle chiamate sul paziente pediatrico.
La carenza di completezza nella valutazione del bambino può avere diversi motivi: i valori di riferimento sono età-dipendenti e più difficili da interpretare, e la dimestichezza con essi può essere minore. La maggioranza del personale EMS vede pazienti pediatrici meno di 3 volte al mese.
Aumentare la frequenza di training pediatrico specifico potrebbe essere un’iniziativa utile.
Traduzione e sintesi a cura di:
Dott.ssa Anna Camporesi, Anestesista Rianimatore, Direttore EPC.