Il corso nasce dal PHTLS (Prehospital Trauma Life Support), realizzato dalla NAEMT, ed è il metodo di approccio alle vittime sul campo di battaglia. Il corso Tactical Combat Casualty Care è riconosciuto ufficialmente, ed assimilato nei protocolli interni sulla gestione dei traumi, da parte dell’esercito statunitense, dal Comando unificato delle forze armate americane (USSOCOM) e, di conseguenza, dagli eserciti della coalizione NATO.
Nel lontano 1970 il Capt. J. S Maughon, in un articolo pubblicato sulla rivista Military Medicine, evidenziò che a riguardo delle procedure di soccorso sul campo di battaglia, poco era cambiato rispetto ai precedenti 100 anni. Per assistere a qualche miglioramento nell’approccio ai feriti si dovette attendere prima l’introduzione del PHTLS militare e successivamente del TCCC, sistema ideato dalla comunità medica delle forze speciali americane come risposta al trauma in campo tattico.
Il TCCC si dimostrò subito efficace a salvare le vite dei militari feriti, rendendo il 24% delle morti sul campo idealmente prevenibili, migliorando le cure effettuate sul campo e durante l’evacuazione, promuovendo metodologie innovative e strumenti di lavoro validati dall’EBM e dai continui feedback provenienti dal teatro operativo.
Un valido esempio del lavoro svolto è la formazione diffusa e trasversale a tutti i combattenti, sull’impiego del laccio arterioso (tourniquet), il cui mancato utilizzo provocò circa 2500 morti durante la guerra in Vietnam. Infatti mentre nel 2001 quasi nessun militare possedeva un tourniquet, oggi grazie al sistema TCCC, nessun militare americano opera senza la dotazione di un tourniquet.